«DOPO L'UNIVERSITà I MIEI FIGLI SONO TORNATI A VIVERE CON NOI, MA NON GLI FACCIAMO PAGARE L'AFFITTO: COSì RISPARMIANO PER COMPRARE CASA»

I giovani rimangono a casa di mamma e papà sempre più spesso. E sempre più a lungo. Ma per quale motivo? Per alcuni la spiegazione è molto semplice e deriva dalla pigrizia, dal non voler rinunciare alla comodità di una sistemazione simile: perché rinunciare ai manicaretti della mamma e andare avanti a pasta col tonno sette giorni su sette? Perché adoperarsi per la cura e la pulizia del proprio appartamento quando possono occuparsene i genitori?

Nonostante ragioni di questo tipo possano contribuire al desiderio di non volar via dal nido, la realtà è che comprare casa per i giovani è sempre più difficile. Da una parte, infatti, i prezzi delle abitazioni e degli affitti sono alle stelle, dall'altra sembra impossibile assicurarsi uno stipendio decoroso dopo il percorso di studi. Alex e sua moglie, proprio per questo motivo, hanno deciso di accogliere i loro due figli a casa senza la pressione di un pagamento. In questo modo, racconta il papà a BusinessInsider, potranno mettere da parte il necessario per costruirsi una vita indipendente. 

Tutti insieme sotto lo stesso tetto: pro e contro

Alex Gonzalez ha 56 anni ed è un papà e consulente finanziario che recentemente ha contribuito alla pubblicazione di uno studio sul crescente numero di ragazzi e ragazze che tornano al nido dopo gli studi, impossibilitati a comprare una casa. Anche lui e sua moglie si sono trovati ad accogliere di nuovo sotto il loro tetto i due figli, uno di 22 anni e l'altra di 26. 

Non si tratta di pigrizia, secondo Alex, ma di una mossa proattiva per potersi effettivamente permettere di costruire un futuro, più avanti. «Mia figlia era appena uscita da una relazione e voleva andare avanti, cominciare a mettere le fondamenta per il prossimo stage della sua vita. Mio figlio, invece, aveva un contratto d'affitto che proprio non stava funzionando», spiega l'uomo. 

Ed è vero che a nessuno dei due è richiesto il pagamento dell'affitto, ma la motivazione è presto detta: i genitori vogliono che sia il 22enne che il 26enne possano risparmiare, mettere da parte i soldi per poi comprare una casa propria e conquistare l'indipendenza. Certo, avere dei figli adulti in casa vuol dire che gli spazi si fanno decisamente più stretti e le bollette si alzano, così come altre spese: «Con più persone si usa più acqua, elettricità, si compra più cibo, si fa più immondizia, cose di questo genere».

«A volte - aggiunge Alex - chiediamo ai "ragazzi" di aiutarci con la spesa e comprano il detersivo per la lavatrice e altre cose. Il più piccolo si è lametanto del prezzo e noi gli abbiamo subito detto "Già, è la vita, tesoro". Abbiamo dovuto mettere in pausa alcuni progetti che avevamo per la casa, dato che ora lo spazio è occupato». 

Il papà parla chiaro: ci sono dei lati positivi e altri negativi. Eppure vedere i propri figli di nuovo in casa «è una benedizione. Ci sentiamo al settimo cielo all'idea che i nostri bambini, ormai adulti, vogliano passare del tempo con noi, e anche viaggiare con noi. È un'opportunitò unica, ovvero poter conoscere i nostri figli adulti ed essere con loro a questo punto della vita».

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