L'IMPORTANZA DELLO PSICOLOGO DI FAMIGLIA

Quattro adolescenti su dieci ritengono di avere problemi di carattere psicologico e quasi 2 milioni sono a rischio per dipendenze comportamentali, il 20% degli italiani soffre di almeno un disturbo psicologico, in particolare ansia e depressione, una percentuale superiore alla media europea, il 12% dei malati cronici e il 14% degli over 65 soffre di depressione.

Sono dati 2023 dell’Istituto Superiore di Sanità che testimoniano, drammaticamente, l’andamento dei problemi e disturbi psicologici più comuni e diffusi tra la popolazione. Basti pensare che il 30% della popolazione dichiara un livello di stress elevato (da 8 a 10, Ist. Piepoli) con tutte le conseguenze del caso, non solo sulla salute, ma sui diversi ambiti della vita.

Si tratta infatti di temi che non investono solo l’art. 32 della Costituzione sulla tutela della salute come interesse della collettività e garanzia delle cure, ma anche l’art. 3 sul pieno sviluppo della persona umana, perché il malessere della psiche si traduce in mancato sviluppo delle potenzialità soggettive e impoverimento del capitale umano del Paese.

A fronte di questo scenario la risposta pubblica è rimasta molto indietro.

C’è stato il segnale del bonus psicologico che ha aperto le porte al riconoscimento che, nel 2023, non possiamo continuare a considerare le cure psicologiche un lusso per chi può permettersele e il Parlamento sta esaminando ben 7 proposte di legge per istituire una figura di psicologo che deve affiancare il medico e il pediatra di famiglia.

La rete della medicina di famiglia intercetta una quota importante di queste problematiche: il 38,3% dei cittadini dichiara di rivolgersi al medico di famiglia per situazioni di questo genere (Studio Esemed), a volte anche legate a problemi e patologie fisiche.

Ecco perché è necessario che questa dimensione di prossimità e di fiducia, così importante per la popolazione, sia integrata con competenze psicologiche in grado di dare risposte di primo livello, di prevenire l’aggravarsi dei problemi e di promuovere le risorse psicologiche dei cittadini.

Si parla di psicologo di cure o assistenza primaria, di base, tutte definizioni che hanno una chiara valenza, ma tra i cittadini il nome che ricorre di più, devo dire, è quello di “psicologo di famiglia”, forse per analogia, perché visto come parte di un team, magari nella speranza di poter contare su un riferimento paragonabile in qualche modo ad una figura già nota e apprezzata.

Al di là dei nomi, quelli formali e quelli che i cittadini mi sembra abbiano già scelto, c’è la necessità di fare presto e bene.

Perché oggi ci sono ben 5 milioni di italiani che hanno rinunciato a farsi aiutare psicologicamente per mancanza di risorse economiche e i 2/3 di coloro che ricevono aiuto lo hanno esclusivamente nel privato a proprie spese (Ist. Piepoli 2023): una situazione che pone un problema fondamentale di equità sociale rispetto al benessere psicologico.

Come affermato autorevolmente dal presidente della Repubblica lo scorso 10 ottobre “è responsabilità comune promuovere politiche di prevenzione, di presa in carico precoce, inclusione e sostegno”.

2023-10-27T10:43:50Z dg43tfdfdgfd